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Artigianato
Bologna
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A pieno titolo il termine di artigiano è applicato al ferro battuto che nella città di Bologna ha una lunga e ben consolidata tradizione.
Ha circa mille anni, eppure riesce a stare al passo con il design più moderno, la lavorazione artistica bolognese del rame, dell’argento e dell’oro. Pur conservando sostanzialmente le tecniche di un tempo la lavorazione orafa si rifà a gioielli di epoche remote , come quella degli anelli nel cosiddetto stile bolognese, rielaborate con spirito e perizia attuali. Tale maestria si può ammirare in una delle strade medioevali, che partono da Piazza Maggiore, denominata proprio Via degli Orefici, ancora oggi piena di botteghe artigiane orafe.
A Bologna è, inoltre, di antica tradizione il lavoro nelle botteghe artigiane dei liutai. Nelle loro mani sapienti si materializzano violini, chitarre, liuti ed ocarine, tutti costruiti a mano. Poi moltissimi strumenti musicali, come i pianoforti, vengono curati, restaurati e rigenerati artigianalmente. La liuteria bolognese di oggi prende come modelli i grandi autori del periodo classico, come per esempio Otello Bignami, ma con rielaborazioni che danno luogo a stili molto personali.
L’arte dell’orologeria ha una storia che va dalla fine del 1200 ai primi del 1300. Il mestiere dell’orologiaio comincia la sua arte, invece, intorno al 1500.
Tra le antiche tecniche recuperate sono riproposti, in applicazioni originali, la rilegatura tradizionale e la produzione artigianale della carta, del ricamo, dei pizzi e dei merletti al tombolo. Tutte le produzioni artistiche, sono state rivalutate ed adattate alle esigenze ed ai gusti di oggi.
Altra caratteristica lavorazione è quella del cuoio a “bulino”. Arte appresa dai spagnoli e che ancora oggi si può ammirare nei laboratori di Bologna. L’ultima tendenza, nel campo dell’artigianato, sono le piccole botteghe di restauro e manutenzione degli oggetti d’arte. Negli ultimi anni ne sono fiorite diverse, tanto che si potrebbe quasi parlare di una nuova scuola bolognese.
ENOGASTRONOMIA
Narra la leggenda, una delle tante, che l’inventore del tortellino sarebbe stato un albergatore ammaliato dall’ombelico di Venere apparsagli in sogno, avrebbe cercato di riprodurlo inventando la pasta ripiena. Favola? Di sicuro i tortellini in brodo, famosi in tutto il mondo, sono insieme alla Mortadella di Bologna IGP, il piatto più tipico della città. I salumi non hanno bisogno di presentazioni: oltre alla Mortadella DOP ci sono i salamini italiani alla cacciatora DOP. E poi i formaggi: il Parmigiano Reggiano DOP e il Grana Padano DOP. La bravura degli imprenditori agricoli ha permesso di ottenere prodotti come lo Scalogno di Romagna IGP e la Patata Bologna DOP. La zona di produzione DOC è quella dei “Colli Bolognesi” con il Pignoletto ed il Trebbiano.


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