Carpi, nota come una delle capitali europee della produzione del tessile e dell’abbigliamento, è una cittadina della provincia di Modena. Le imprese di confezioni e maglieria rappresentano il motore primario del distretto produttivo carpigiano ed il principale polo della regione per il tessile. Dal secolo XV e fino a pochi decenni fa, Carpi è stata la capitale del truciolo, avendo come attività primaria, di un certo rilievo e di consistente tradizione, la lavorazione artigianale del legno di salice, da cui si ricava striscie sottilissime, dette foglie, con le quali, debitamente lavorate ed intrecciate si confeziona la "treccia" per la produzione di cappelli e di borse, per poi essere venduti, oltre nel territorio italiano, anche all’estero. La lavorazione del truciolo, la xilografia e la scagliola hanno contraddistinto le tradizioni artigianali e artistiche della città, la cui raffinatezza e fantasia hanno avuto modo di trapiantarsi nella creatività applicata alla moda dell’abbigliamento e alla produzione tessile.
ENOGASTRONOMIA
A Carpi, di recente sono state rivalutate ed esaltate le radici della cucina tradizionale, facendo nascere numerosi ristoranti tipici in cui è possibile gustarne gli svariati prodotti. Il caratteristico prodotto locale è la Mostarda piccante di Carpi, specialità carpigiana pare diffusa fin dai tempi dei Pio. Da gustare con proverbiali bolliti misti della Bassa, prodotta con mosto, mele per, cotogne ed essenza di senape. Tra gli altri prodotti tipici, il Quartirolo, formaggio a pasta molle che richiama l’omologo borgo.
Chiude ogni buon pasto il tradizionale Nocino, digestivo ancora oggi prodotto da molte famiglie locali, alla base del quale vi è l’infusione in alcool puro di noci raccolte preferibilmente dopo l’esposizione alla rugiada della magica notte di San Giovanni (24 giugno). I lunghi filari di vite presenti sul territorio producono vini di alta qualità quale è il Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC. Dal mosto dell’uva si ricavano la saba (sciroppo) ed il savòr.
Per finire, necessita una nota particolare l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, che si ottiene attraverso una lenta acetificazione del mosto d'uva cotto.