Numerose sono le imprese artigiane, disseminate nella città di Cesena; rinomate sono le produzioni d’oggetti in rame, in ferro battuto, ceramiche artistiche, classiche e moderne, mobili in stile antico lavorati a mano e la stampa a mano su tela greggia. Forma di artigianato unica al mondo: nata per decorare le coperte dei buoi. Era usanza, in tempi non troppo antichi, quando l'Italia non si vergognava di essere contadina, di coprire i buoi sudati dopo il lavoro dei campi. Era fondamentale conservare in buona salute il bestiame che era strumento di vita per la famiglia contadina. Soppravvive, inalterato nei secoli, il restauro di antichi codici e libri eseguito dai Benedettini nell'Abbazia della Madonna del Monte. A Cesena il legno è lavorato ancora con la cura e la maestria di un tempo. I mobili d’arte intagliati a mano prendono forma al volere dell’uomo e diventano creazioni uniche. Basta entrare in uno dei laboratori artigiani della ceramica per ammirare una produzione di tradizionali decori a fianco di quelli con stili attuali. Ogni bottega ha un proprio stile e “segreti” di produzione, tramandata di generazione in generazione. Un laboratorio artigiano di Cesena ha elaborato un sistema originale per ricavare dal vetro vasi, brocche, bicchieri, piccoli animali, forme decorative. Altra produzione caratteristiche del luogo è quella della tipica teglia da usare per la cottura tradizionale della piadina, oppure è possibile utilizzarla anche come originale oggetto ornamentale. La stampa manuale delle tele, secondo la tradizione ed il metodo romagnolo, adotta la tecnica della xilografia che è un’incisione sul legno. Con l'aceto, la farina e le scaglie di ferro arrugginito si realizza l'inchiostro necessario per stampare le tele. Le tele stampate a mano rappresentano una tradizione artigianale esclusiva della Romagna meridionale. Ogni stamperia ha il suo patrimonio d’antichi stampi di legno (di solito si usa quello di pero) fatti a mano e spesso, realizzati all'interno della bottega dallo stesso proprietario. In alcune botteghe si può assistere a tutta la procedura, talora anche alla stiratura a freddo delle tele, mediante mangani monumentali. Sulle strade della Romagna, non importa che sia mattina, pomeriggio o notte, s’incontrano gli innumerevoli chioschi di piadina gremiti di gente. La piadina conosce varianti da luogo a luogo. Di sicuro è buona con ogni farcitura. Per esempio con uno dei formaggi del territorio: lo squacquerone di Romagna, la ricotta vaccina fresca, il raviggiolo (un delicato formaggio fresco) ed il famoso formaggio di fossa. Quest’ultimo dal sapore deciso è stagionato sottoterra, nel buio di grotte, secondo una tradizione del 1400. Un “pecorino con un’anima selvatica”, così lo ha definito il poeta Tonino Guerra. Con la piadina si sposano bene i salumi, a cominciare dai ciccioli e dai salami profumati. Pregiati è la frutta come la Pesca di Romagna IGP, le ciliegie, i tartufi e i funghi dell’Appennino. Eccellente è anche l’olio extravergine d’oliva prodotto in collina. Dolci da assaggiare sono: il migliaccio, le castagnole e la rinomata zuppa inglese. Su tutto il tripudio dei vini DOC locali. Le etichette più famose sono l’Albana di Romagna DOCG e i vini di Romagna; in testa sua maestà il Sangiovese, il Trebbiano, il Pagadebit, l’Aleatico e la Canina. Nelle sale del Museo degli Strumenti Musicali, a Cesena, vi sono conservati strumenti musicali, spartiti e libretti originali e materiali che documenta quasi duecento anni di storia.
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