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Cenni storico - culturali
La provincia di Asti è antichissima ed importante da millenni, anche grazie alla sua posizione geografica che la pone al centro dell'ampia valle del fiume Tanaro. Asti e il suo territorio furono scelti già nel Neolitico come siti abitativi dalle popolazioni preistoriche fra le quali risultano quasi certamente genti di ceppo ligure. Successivamente nel 125 a.C. i Romani occuparono questa zona e collocarono il loro accampamento accanto al villaggio che si chiamava Ast. Nell'89 a.C. Asti fu dichiarata colonia romana, e nel 49 a.C. municipium facente parte della IX Regio dell'Italia Augustea, assumendo così piena cittadinanza romana. Nella geografia romana la città di Asti prese il nome di Hasta che significa 'lancia'. Con il tramonto dell'Impero Romano il territorio di Hasta viene invaso dai Visigoti e da altre popolazioni barbare. Nella seconda metà del secolo, Asti fu ripetutamente data alle fiamme dalla celebre contessa Adelaide di Susa, che voleva far sua la città e asservirne la Chiesa, traendo profitto dallo stato di disagio in cui essa versava per il diffondersi di interni contrasti e per la corruzione dei costumi dei suoi maggiori esponenti. Asti fu tra i primi liberi comuni italiani (Milano-1097, Genova-1098, Pavia- 1105, Vercelli-1141) e nel 1140 ebbe dall'imperatore Corrado III il privilegio di battere moneta. Il Medioevo, fu un periodo di grande sviluppo per Asti. Nel febbraio 1155, Federico Barbarossa si presentò con il suo potente esercito sotto le mura di Asti, dopo un breve assedio la città venne espugnata e messa a fuoco. Dopo una lunga lotta, durata 22 anni, la Lega Lombarda a Legnano costrinse Federico Barbarossa a cercare la pace (pace di Costanza, 1183), che riconobbe ampie libertà comunali. Nel 1260 le mire espansionistiche di Carlo d'Angiò verso Asti, dette origine ad una guerriglia snervante. Asti si trovò impegnata in vicende belliche, con continui passaggi dal dominio francese a quello spagnolo di Carlo V. Con Carlo Emanuele I, che pure cercò di far rifiorire la vita cittadina, Asti si trovò coinvolta nella guerra per la successione del Monferrato. Tra il 1630 e il 1631 la peste infierì tanto in città quanto nelle campagne e, quando il terribile flagello cessò, le condizioni di Asti erano talmente tristi che Vittorio Amedeo I cercò di porre sollecitamente un riparo. Nel 1650, si difese brillantemente da un attacco sferrato di sorpresa dagli Spagnoli. Nel 1745, essendo in corso la guerra di successione d'Austria, i Francesi penetrarono in Asti. La pace di Aquisgrana (1748) arrecò anche ad Asti un periodo di tranquillità. Caduto Napoleone e finita la sua epopea, ripristinati i sovrani legittimi, nell'età della Restaurazione Asti ritornò sotto lo scettro dei Savoia (1814). Solo nella prima metà del nuovo secolo la Città di Asti, che dal tempo del 'castigo' napoleonico era rimasta dipendente da Alessandria, tornò ad avere una maggiore autonomia amministrativa, diventando nel 1935 Capoluogo di Provincia, riacquistando il ruolo di Comune capofila che storicamente le compete.
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Cenni geografici
La provincia di Asti formata nel 1935, è la quinta del Piemonte in ordine di superficie. Prevalentemente collinosa si stende sulla media valle del Tanaro, tra le Langhe a sud e le Colline del Po a nord. L'intera provincia di Asti e una parte cospicua dell'Alessandrino sono occupate dall'altopiano collinoso denominato Monferrato, dal nome della casata che dominò su queste terre nel medioevo. La vasta zona collinare serba incantevoli paesaggi.
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