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Informazioni Generali
Abitanti Livello sul mare
Chietini o Teatini n. 56.768 330
Cap Prefisso
66100 0871
Sito Ufficiale: E-mail
www.comunechieti.com sindaco@comunechieti.com


Cenni storico - culturali

La città di Chieti, originariamente denominata Theate, fu sede dei teatini. Gruppo religioso fondato nel 1524 da San Gaetano Thiena. Secondo la leggenda, si narra invece che i greci per primi ebbero il merito di aver dato l’origine al nome della città di Chieti, proprio per volontà di Achille che voleva donarla alla madre Teti.
Achille è, infatti, rappresentato nello stemma del Comune, su un cavallo rampante, mentre regge una lancia ed uno scudo su cui è raffigurata una croce bianca su campo rosso con quattro chiavi. Probabilmente rappresentano le quattro porte d’ingresso dell’antica Chieti.
Certo è che Chieti, l’antica Teate Marrocinorum, fu la capitale del bellicoso popolo dei Marrucini, i quali, dopo, la seconda guerra punica, appaiono alleati di Roma. Da quel momento, infatti i Marrucini insieme ai Romani combatterono numerose ed importanti battaglie contro Pirro, contro Galli Cisalpini, contro Perseo, contro Annibale ed Asdrubale.
Nel corso del I secolo a.C. la città ebbe l’ordinamento municipale romano. L’influenza romana, fu particolarmente sentita nel territorio e risale certamente a quell’epoca anche la sua sistemazione urbanistica a sistema ortogonale. Numerose testimonianze sono ancora visibili in città, della sua storia con Roma: una è quel notevole residuo nel rione Civitella. Anche i Templi Romani, le Terme ed una cisterna delle antiche terme sono i resti della teate romana che affiorano anche loro in più punti della città. Inglobati nelle abitazioni, inoltre, ci sono ampi tratti della cinta muraria romana visibile in tutto il centro cittadino. La città teatina cominciò a decadere con la fine dell'impero romano e conobbe, in seguito, varie dominazioni con momenti di grande sviluppo con il dominio Angioino e, ancor più, con gli Aragonesi che la posero a capo di tutti gli Abruzzi.
A metà del XII secolo, la signoria episcopale stabilì a Chieti un polo d’unione con uomini e terre e che nell’insieme si sviluppò attorno alla cattedrale di San Giustino. La città Raggiunse nel 13° secolo il massimo splendore con Carlo d'Angiò che la designò capitale dell’Abruzzo Citeriore (Apriutium citra flumen Piscariae: Abruzzo al di qua -alla destra- del fiume Pescara). Chieti ha assunto l’assetto urbanistico attuale nel ‘600 grazie all’influsso del forte potere ecclesiastico. Nel XV sec. Chieti divenne la metropoli dell’Abruzzo con diritto di battere moneta propria, in quanto era una sede arcivescovile. Nel periodo risorgimentale molti teatini si distinsero per il loro contributo nella lotta per l’unificazione. Nel 1860, la città accolse in modo trionfale il re Vittorio Emanuele II proclamando così la sua annessione al Regno d’Italia. Durante la seconda guerra mondiale, la città Chieti, e lo fu anche per Parigi, Roma, Firenze e Belgrado, fu dichiarata città aperta grazie, e soprattutto, all’intercessione dell'Arcivescovo dell’Arcidiocesi Chieti-Vasto.



Cenni geografici

Chieti “….L’ardua città che contempla la montagna incontrollabile e riceve il soffio mutevole del mare. Questa acropoli marrucina, appollaiata come uno sparviero sulla lucente e verdeggiante Pescara”. Con queste parole D’Annunzio descriveva la città teatina, capoluogo di provincia della regione Abruzzo che, per la sua posizione strategica, giunge quasi a dominare tutte le Province della Regione. La città è costituita dalla parte antica, distesa sul colle che divide le acque del bacino del fiume Aterno-Pescara (a nord) da quelle del fiume Alento(a sud), e dalla parte nuova adagiata nella vallata a nord della collina.
La sua posizione geografica regala al visitatore splendidi panorami che spaziano dal Monte Majella a quello del Gran Sasso fino al mare. Chieti, inoltre, è una simpatica e accogliente città con costruzioni di buon gusto che si ergono senza contaminare le nobili vestigia storiche e archeologiche, situate al centro ed in periferia. Dalla strada della Colonnetta, tutta a spirali si gode una vista impareggiabile. Come abbiamo detto, lo sviluppo della città di Chieti è avvenuto con un ritmo intenso nel pieno rispetto delle sue preziose antichità, armoniosamente intorno al centro storico attraversato in senso netto dal Corso Marrucino, che è la via più frequentata, fino a raggiungere, all'estremità meridionale della città, la Villa Comunale. La piazza principale è Piazza Vittorio Emanuele sulla quale sorge la Cattedrale di S. Giustino. Dell’antica Teate si possono ammirare tre tempietti del I secolo d.C., i resti del Teatro romano scavato solo in parte, e le Terme dove è presente una grande cisterna.
Del primo Medioevo è la cattedrale (forse sec. XI), ricostruita nel Novecento con cripta adorna di stucchi barocchi e campanile goticheggiante privo di cuspide. Sono gotiche la porta Pescara, la chiesa di Sant'Agata e la più tarda (sec. XIV) Santa Maria di Civitella. Del sec. XV è la chiesa di Santa Maria di Tricalle. Barocche invece le chiese di San Giovanni e Santa Chiara.
Dal verde della Villa Comunale si accede al Museo Archeologico Nazionale che contiene la più importante raccolta archeologica dell’Abruzzo. All’interno si trova materiale proveniente da vari siti abruzzesi, dall’età del ferro ai periodo romano. Si continua con la pinacoteca provinciale con opere dal Settecento all'età contemporanea; la pinacoteca municipale nel quattrocentesco palazzo del comune; il museo diocesano teatino con sculture romaniche e raccolte di dipinti locali dal Cinquecento al Settecento.


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