Cenni storico - culturali
Il toponimo del nome di Gradara deriverebbe dal latino Cretaria che equivale a "creta": ingrediente fondamentale della formazione geologica del territorio. Borgo dall’inconfondibile aspetto di magia medievale, e posizionata in una splendida posizione panoramica sovrastante la Via Flaminia, Gradara (nominato fra i cento borghi più belli d’Italia) ha radici molto antiche e confermate anche dall’arco che apre l’ingresso alla caratteristica borgata, sicuramente più arcaica delle mura che risalgono all'età romana. Ogni angolo, edificio, strada o passaggio è testimonianza viva di secoli di conquiste e dominazioni. Protagonista indiscussa è la Rocca Demaniale: simbolo della borgata. Gradara è stata per tutto il XIII e XIV sec. terreno di battaglia ed insediamento dei più potenti casati nobiliari e nel 1631, con la devoluzione del ducato, il paese ritorna, dopo la caduta di Napoleone (1815), sotto il governo diretto della Chiesa, fino all'Unità d'Italia nel 1861. Durante il periodo medioevale, la fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie fedeli al Papato e le turbolente casate marchigiane e romagnole. Nel castello di Gradara soggiornarono Lucrezia Borgia e Francesca di Rimini. È qui che si tramanda la tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, narrata da Dante nella Divina Commedia; una tradizione che dona a Gradara un’atmosfera unica di mistero e romanticismo. Gradara è cinta da una cortina trapezoidale di mura trecentesche coronate di merli guelfi e munite di bastioni rettangolari. La cortina muraria, inoltre è intervallata da quattordici torri e da una porta fortificata con le insegne e gli stemmi degli Sforza, dei Della Rovere e dei Farnese. Le mura, inoltre, hanno camminamenti che permettono a chi li percorre di godere, specialmente nelle sere d’estate, di un’atmosfera e di un panorama davvero coinvolgenti.
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