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L’arte della trasformazione del ferro è sicuramente una delle più vecchie compiute dall’uomo, sia nel creare gli attrezzi da lavoro sia nel realizzare strumenti ad ottenere del cibo attraverso la caccia. A Viagrande il ferro è forgiato a mano per costruire cancelli, ringhiere, portali o decorazioni per le finestre. Notevole è la lavorazione del rame ed altri metalli a Giarre. Altra tradizione millenaria, arricchita nel tempo di sapienza antica con costante aggiornamento al repertorio, è quella dell’arte della ceramica con la realizzazione di oggetti finemente ornati. Il centro della ceramica è la città di Caltagirone, dove è operante la più antica tradizione con la maggiore attività di tutta l’isola con molte botteghe, il Museo Regionale della Ceramica specializzato ed un istituto d’Arte particolarmente orientato alla produzione della ceramica. Il prodotto artigianale più rappresentativo e singolare di tutta la Sicilia è senza ombra di dubbio il carretto. Vero gioiello di cultura e tradizione popolare. Nel catanese la particolarità che fa del carretto siciliano forma artigianale di qualità è la decorazione che può essere sia del tipo scultoreo che pittorico. Il carretto inoltre è frutto dell’opera ingegnosa ed attenta del carradore (o carruzeri), del fabbroferraio e dell’intagliatore. Altro elemento dell’artigiano tipico della provincia è quello dei pupi realizzati con passione e precisione certosina dai pupari. Nella storia dell’arte sulla tessitura i capisaldi sono da secoli lo sfilato, il filet ed il tombolo. Il tombolo è una forma d’artigianato molto diffusa, in modo particolare nella città di Mirabella Imbaccari (Mostra Permanente Del Tombolo) risalente all’inizio del XIX sec. grazie alla baronessa Auteri che fondò, nel convento delle suore Dorotee di Mirabella, una scuola di tombolo. Lo sfilato siciliano ha la sua culla nella provincia di Catania nei paesi di Giarre, Catania, Riposto, ed a tutt’oggi riveste questo primato per la bellezza delle confezioni realizzate interamente a mano da ricamatrici esperte che mettono nel loro lavoro la pazienza di una volta. Nella zona dell’Etna prevale la lavorazione della lava: artigianato esclusivo della pietra lavica particolarmente fertile tra Paternò ed Acireale, dove va segnalata la nuova decorazione cromatica su lastra con tecnica ceramica. Caratteristici sono i posacenere di lava fusa che sono realizzati direttamente sulla colata lavica. Le prime famiglie che si stabilirono a Milo si dedicarono in particolare al taglio del bosco, alla lavorazione del legno ed alla produzione di carbone: attività che sono ancora svolte con la stessa passione dei tempi passati seguendo gli antichi procedimenti. La provincia catanese onora una durevole ed autorevole tradizione nella costruzione di chitarre, liuti e mandolini. I “chitarrari” catanesi sono famosi per i loro mandolini che, oltre all’ottima qualità musicale, hanno intarsi i quali fino a poco tempo fa erano esclusivamente eseguiti in madreperla. Lo strumento musicale più antico della Sicilia è lo scacciapensieri, qui chiamato, dai fabbri del luogo, “marauni”. Altra attività fiorente è la lavorazione dell’ambra con cui sono realizzati i monili. Tradizionale è la spilla a forma di grappolo d’uva.
Musei d'interesse storico-culturale
Museo Teatro Stabile dei Pupi Siciliani
Museo del Giocattolo
Museo Belliniano
Museo della CiviltĂ  Contadina
Musei Civici
ENOGASTRONOMIA
La cucina catanese è una delle più ricche e gustose della Sicilia. Famossissima è l'insalata di mare con polpi, gamberi e occhi di bue (molluschi tipici di questo mare). A Catania il primo piatto in assoluto è la "pasta alla Norma", intitolata al capolavoro di Vincenzo Bellini. Primeggiano nei dolci i cannoli di ricotta, la frutta martorana o la pasta reale. Rinomatissimi sono i gelati e le granite. Il pistacchio verde di Bronte rappresenta la principale risorsa nel territorio della cittadina etnea. Hanno avuto grande rilancio i rosòli tipici, prodotti con procedimenti tradizionali. I più noti sono il limoncello e il mandarinetto. Molto apprezzati sono i vini rossi doc dell'Etna. Tra questi ultimi ricordiamo i bianchi d'Alcamo, il Cerasuolo di Vittoria, il Marsala, il Moscato, la Malvasia e l'amaro di Caltanissetta.



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