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La cultura di un popolo si manifesta in particolare modo in ciò che realizza nell’artigianato con tutte le sue caratteristiche proprie delle sue antiche tradizioni. Basti pensare alle famose campane d’Agnone, ai coltelli di Frosolone, ai pregiati merletti al tombolo di Sant’Agapito e quello d’Isernia (prezioso quanto quello di Burano), alla patria delle zampogne qual è Scapoli. Altre espressioni artigianali tipiche del territorio sono: la lavorazione del ferro battuto, del legno, della ceramica, del vetro e del tessuto.

  • Ceramica

La lavorazione della ceramica, della provincia d’Isernia, ha origini molto remote. Sin dal Medioevo, nei monumenti benedettini si realizzava prevalentemente oggetti d’uso quotidiano quali erano fiaschi, ciotole, vasi, ecc. A Pescolanciano, nel 18° secolo, il duca D’Alessandro fece fiorire, importando sia i manovali che l’arte direttamente da Napoli, una produzione locale soprattutto nelle porcellane e nelle maioliche decorate d’altissima qualità. A Capracotta le decorazioni eseguite a mano sulla ceramica ornamentale e da servizio riproducono immagini tradizionali di pastori, briganti, ecc..

  • Tombolo-Merletti

Isernia è la città dei merletti al tombolo. Questa attività, sviluppatasi nel tempo anche nei paesi vicini, è stata tramandata nel corso dei secoli da madre in figlia, la quale fin dall’infanzia apprendeva con passione i metodi di lavorazione, creando poi dei veri capolavori quali sono le tovaglie, lenzuola, copriletto, centritavola, quadri, scialli, ecc... A S. Pietro Avellana, dopo la fine della tessitura della lana si continua, anche se in forma ridotta, l’arte del merletto.

  • Tessuto

In ogni casa, fin dai tempi più remoti, c’è sempre stato un telaio con il quale si è dato vita all’artigianato del tessile: oggi sempre più richiesto e pregiato. Ad Agnone, Carovilli, Castelverrino, Capracotta, Pescopenntaro si lavora prevalentemente la lana con cui poi sono realizzati incantevoli coperte di lana colorata oppure di colore bianco, con meravigliosi disegni a losanghe od a scacchiera.

  • Metalli-Campane-Forbici

Ad Agnone risiede la più antica officina (1700) al mondo ancora in attività la “Fonderia Ponteficia Marinelli”. Detta fonderia produce le più note campane al mondo, molte di esse sono nate per volontà e memoria dei Papi. Tanti sono gli episodi commemorati dal loro suono, sia quello di dolore ma anche di gioia. Da ricordare la campana del Giubileo del 2000 a Roma. Le campane sono dunque simbolo di fede ma anche di cultura storica, e rappresentano veri e propri oggetti d’arte che narrano, con i loro rintocchi, circostanze indicative della nostra esistenza quali sono gli avvenimenti storici, religiosi ed anche più leggeri, come le feste patronali, ecc.. Ampia testimonianza ha la lavorazione dell’acciaio a Frosolone, arte introdotta dai Veneziani nel ‘600. Con il trascorrere del tempo si è poi specializzata in particolar modo nella produzione di coltelli e forbici d’ogni tipo.

  • Legno-Strumenti Musicali

Tradizione tipica artigianale iserniana è la lavorazione del legno, soprattutto nelle produzioni degli infissi e dei mobili d’arredo. Botteghe di falegnami sono sparse un po’ ovunque e l’oggettistica qui esposta varia dai giocattoli agli oggetti d’arredamento, dagli intarsi fatti a mano agli strumenti musicali dove nel quale spicca, come testimonianza di rilievo, la zampogna di Scapoli. Numerosi sono gli artigiani del luogo che custodiscono gelosamente i segreti del mestiere realizzando, con le stesse tecniche di duemila anni fa, quest’antico strumento, divenuto nel tempo essenziale elemento distintivo per la colonna sonora del Natale. Oggi, grazie al Festival della Zampogna non è più solo strumento natalizio o semplice oggetto decorativo, ma anche strumento musicale vero e proprio. La manifestazione attira turisti, musicisti e cultori della zampogna da tutta Europa.

  • Ferro Battuto

Prodotti eccellenti è ancora possibile trovare nelle botteghe di mastri ferrai ad Isernia e dintorni. La lavorazione del fero battuto richiede una grand’abilità nel dosare l’eccezionale forza che occorre alla battuta del martello al pezzo sull’incudine e trasformarlo in un “merletto” che determina poi la nascita di oggetti più diversi come portachiavi, animali, balconi, cancelli, forme per dolci quali ostie e pizzelle, tipici di Agnone.

  • Pietra

Gli scalpellini di Pescopennataro e di Agnone nel corso dei secoli hanno poi mantenuto intatto nel tempo la valente ed esclusiva arte popolare della lavorazione della pietra. Testimonianze della grande espansione dell’artigianato della pietra sono offerte dalla pavimentazione e delle mura di Putrella Tifernina, dalle scalinate di Triveneto e dagli antichi sedili monolitici del teatro di Pietrbbondante. In tutti i centri storici, la pietra è l’elemento prevalente, usato sia come elemento strutturale, sia con funzione puramente decorativo, come lo si può notare nei vicoli nei suoi elementi architettonici quali colonne, capitelli, fregi, ecc..


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