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FRIULI V.G

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Nei villaggi della comunità montana del Friuli esistevano mestieri nati per la necessità di creare un’economia di autosufficenza che, dovuta al clima freddo, impediva spostamenti e quindi ciò ha costretto gli abitanti della regione ad ingegnarsi per realizzare sul posto i principali elementi di fabbisogno d’uso quotidiano.
E poi l’artigianato friuliano oltre ad avere quella caretteristica di essere ricca nelle tradizioni diverse (veneziana, austriaca, slava) riflette anche l’aspetto caratteriale dei friulani ricchi di religione e di antiche credenze popolari. Attitudini che nei tempi ha influenzato lo sviluppo artigianale locale portato a rendere il più possibile confortevoli le loro chiese e le loro dimore, da qui l’amore dei friuliani per il fogolar.
L’intaglio e la lavorazione del legno è l’artigianato più antico e diffuso sul territorio friuliano ma trova conferme maggiormente in Carnia che con i suoi intagliatori vengono creati capolavori anche nelle forme di strumenti musicali ed i più abili ricavano dal legno d’acero le dalminis e le maschere carnevalesche: la più nota è quella del diavolo scornato che si morde la lingua.
Nell’arte dell’attività dei fabbri, dei tessitori e dei sarti veniva richiesto un livello di preparazione molto professionale.
Le produzioni per quanto riguarda il mosaico li troviamo nella maggior parte nella provincia del Pordenone e poi la più rappresentativa la troviamo nell’arte dei coltellinai di Maniago che già dal tardo Medioevo si dedicano alla lavorazione del metallo con elevati livelli crativi e qualitativi. Con questa sua antichissima tradizione è riuscita ad ottenenere la giusta riconoscenza mondiale.
Tra le tecniche di lavorazione dei metalli spicca quella antica del martellamento, sbalzo, cesellatura. I materiali più usati per la realizzazione di oggetti sono il rame e il bronzo.
Il mosaico risale già dal periodo romano e continua ancora oggi le tecniche usate in epoca imperiale romana per realizzare i mosaici di Aquelia
A San Daniele si realizzano calzature di velluto chiamate staffez. Queste tipiche pantofole friulane sono sostenute da una leggenda in cui si narra che durante la prima guerra mondiale gli alpini li indossassero perché particolarmente leggere e silenziose.
Enogastronomia
Nel Friuli Venezia Giulia, regione ricca di tradizioni, troviamo la semplicità vera nei prodotti gastronomici tipici del luogo.
Nell’ escursione dei gusti, e sapori regionali si deve iniziare dalle minestre cotte a lungo nelle pentole di coccio. Per quanto riguarda la salumeria friulana troviamo un ampio assortimento di prodotti. Accanto al famoso Prosciutto di San Daniele DOP ed a quello affumicato di Sauris troviamo il prosciutto Carsolino e la Peta della Valcellina. Altro piatto tipico è il Muset. Tipico è anche l’impiego delle carni d’oca nella preparazione di salumi e conserve. Molto conosciuti sono anche gli Gnocchi di pane fatti con pane, uova e prosciutto e gli Gnocchi di susini, con patate e prugne dolci.
La proposta di formaggi è molto ampia e sono: il Montasio, il Formadi frant, l’Asìno, il Latteria, il Tabor e il formaggio salato della Carnia, prodotto artigianalmente. Tra i dolci tipici troviamo i Kipfel di patate, lo strudel di mele, le creme carsoline, il Gubana e il Presnitz.
Altri prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia sono le grappe e gli oli.
I vini, qui in Friuli Venezia Giulia, si producono tra i migliori vini bianchi d’Europa e molte aziende del luogo hanno ottenuto il rinascimento DOC. Tra quelli più famosi si indica il Ribolla Gialla, lo Schioppettino, il Tocai, il Verduzzo Friulano, il Pignolo, il Tazzelenghe, il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Picolit.
In Friuli Venezia Giulia è da gustare il miele di tiglio.



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