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Artigianato
Provincia - Reggio Emilia

Italia
EMILIA-ROMAGNA
Reggio Emilia
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Negli anni 30 nella città di Reggio Emilia nasce, nell’ambito di un’iniziativa didattica per bambini disabili, l’”Ars Canusina”. I settori di maggior rilievo dell’artigianato artistico, che propone l’Ars Canusina, sono quelli dell’oreficeria con un ricco repertorio di gioielli lavorati con tecniche diverse (a sbalzo e/o incisione) quali: girocollo, anelli, pendenti, bracciali, ecc.. Segue poi la produzione di ceramica, maiolica e terracotta “a tarsia” nei paesi di Barco di Bibbiano, di Casalgrande e di Reggio Emilia. I soggetti dell’Ars Canusina” sono riprodotti con la tecnica della foggiatura a tornio negli oggetti tutti contrassegnati da un numero in serie. Oggi numerosi artigiani realizzano manufatti di qualità con un contrassegno risalente al 1932, quale marchio di qualità conseguito a testimonianza di riconoscimenti e successi in ambito nazionale. Nel Comune di Casina, ricordata in un documento del 1116, ha sede la Commissione dell’Ars Canusina, la quale certifica la qualità dei prodotti artigianali in stile matildico; lo stesso comune è proprietario del marchio e lo concede in uso ad artigiani per connotare produzioni di alto livello qualitativo, nel rispetto del canone artistico codificato.
Altri campi d’attività artigianale variano dalla scultura al ricamo, dalla decorazione di tessuti fino all’importante tarsia lignea di Rolo e di Campagnola Emilia.
Nel campo degli strumenti musicali il contributo produttivo della provincia di Reggio Emilia è notevole, a Ciano d’Enza ed a Trinità si fabbricano chitarre classiche.
Una forma d'artigianato tipica di Castelnovo è l'antichissima arte della fusione delle campane, tramandata tuttora dalla tradizionale fonderia Capanni che ha in progetto l'allestimento di un museo a tema e che ha realizzato le campane del Duomo di Parma, della Basilica di S. Lorenzo a Milano, quella nella chiesa di St. Antony a Melbourne in Austrialia ed in particolare quella di Rovereto, pesante 225 quintali ed è la più grande al mondo. Ogni sera diffonde nel paese il suono dei suoi 100 rintocchi. La particolarità di queste campane è quella di essere tutte decorate con scritte e fregi grazie alla sua fusione a “cera persa”, la quale le rende tutte un pezzo irripetibile.
Altra tappa è nei paesi di Ciano d’Enza e Castelnuovo dove sono attivi gli artigiani che intrecciano giunchi e vimini per formare ceste, panieri, borse. A Pratofontana si possono acquistare simpatici burattini in cartapesta ed a Cervarezza oggetti in sughero. Secondo le testimonianze lasciate dagli anziani del paese, la lavorazione del sughero a Cervarezza è iniziata di sicuro nell'ottocento e forse anche prima.
ENOGASTRONOMIA
Reggio Emilia è la patria dei tesori della cucina italiana: dal Parmigiano Reggiano DOP all’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, dai salumi tipici, all’erbazzone (una torta ripiena di spinaci e bietole), dallo gnocco fritto (una pasta sfoglia fritta da servire fumante assieme al salame, al prosciutto, alla coppa…) fino agli infusi, come il famoso nocino. Il re della tavola è il Parmigiano Reggiano, la cui origine risale addirittura alle abbazie benedettine. Il prodotto d’antica tradizione, gelosamente conservata nei rituali di un invecchiamento pluridecennale, è l'aceto balsamico tradizionale che può essere usato come pregiatissimo condimento. La differenza tra l’aceto balsamico e l’aceto balsamico “tradizionale” è l’invecchiamento. L’Aceto Balsamico Tradizionale deve invecchiare per un minimo di 12 anni (fino addirittura a 50 anni come i grandi vini), contro il singolo mese del balsamico industriale. Il risultato è un’essenza quasi dolce e pastosa, da distillare a gocce su ogni tipo di cibo, compresi frutta o gelato. Non sempre è facile, però, trovarlo nei circuiti della grande distribuzione commerciale; se si è in zona, quindi, conviene approfittarne. Di vini DOC ne abbiamo molti da ricordare come il celeberrimo Lambrusco, la Fogarina, il Bianco di Scandiano, il Fabbrico ed il Lancellotta. I dolci da gustare sono la torta di riso, spongata, “stricadent”, i tortelli di castagne e la ciambella di Luzzara. Fra i dolci la specialità emiliana per eccellenza è la zuppa inglese. Nella provincia di Reggio Emilia i tartufi più noti sono il Tartufo Bianco Pregiato, di Scorzone, di Uncinato ed anche di Nero Pregiato, soprattutto nelle colline dell'Appennino. I principali luoghi di raccolta si trovano nell'area di Scandiano, Viano, Toano, Castelnovo ne' Monti, Quattro Castella e Canossa. In pianura la località più importante è Guastalla dove si raccolgono Tartufi Bianchi nei pioppeti lungo i fiumi e lungo i canali.



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