banner
  
 
  Carrello
Prodotti
Legno
Ceramica
Metalli
Varie
Tessuto
Gastronomia
Copie d'Autore
Vetro
Preziosi


 
Turismo
Provincia - Brescia

Italia
Artigianato
LOMBARDIA
Brescia


   
 
   
Superficie Abitanti
4.784 km² 1.106.373
Sito web
www.provincia.brescia.it

Cenni storico - culturali

Secondo gli storici, furono i liguri i primi che vi si insediarono. Un loro mitico re, Cicno o Cidneo, avrebbe costruito una rocca sul colle che da lui prese il nome. Alcuni storici avanzarono l'ipotesi che ai liguri siano subentrati gli etruschi e che forse eseguirono le prime bonifiche e coltivazioni. Tra il VI e il IV secolo a.C. tramite le Alpi vi si riversarono i Galli. I Galli erano un popolo assai valoroso, ma le varie tribù erano costantemente in discordia: di questo approfittò Roma quando intraprese la sottomissione delle tribù galliche stanziate tra il Po e le Alpi. Gli eserciti di Roma furono incapaci nel tempo a contenere il dilagare delle orde straniere. Brescia fu devastata e saccheggiata da Alarico e Radagisio. Attila la prese nel 452 e negli incendi andò distrutta quasi tutta la parte alta della città. Nel 476 cadde l'Impero Romano d'Occidente e Brescia dopo Odoacre, re degli Eruli, passò sotto Teodorico (493), re degli Ostrogoti. Nei primi mesi del 569 (o 568) i longobardi di Alboino si impadronirono delle principali città italiane. Alla morte di Carlo Magno il Sacro Romano Impero cominciò a declinare. Nel 951 scese in Italia Ottone I di Sassonia e nel 962 fu incoronato a Roma imperatore del Sacro Romano Impero. Per tentare di porre un freno allo strapotere dei feudatari, egli attribuì al clero poteri politici; la conseguenza fu che i vescovi, già importanti, si sostituirono ai conti e divennero potenti come i grandi feudatari laici che l'imperatore aveva inteso contenere. Nel 1154 Federico I di Svevia, detto Barbarossa, re di Germania e dei Romani, scese in Italia per farsi incoronare Sacro Romano Imperatore e per affermare il potere imperiale sui Comuni. Un'epidemia di peste lo costrinse a ritornare in Germania con l'esercito decimato. Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona si accordarono per la reciproca difesa contro Federico I; ad esse si unì Milano, di cui fu promessa la ricostruzione. Secondo la tradizione, i patti furono giurati nel monastero di Pontida. Entro la fine dell'anno altri 11 Comuni aderirono a questa lega. Nel 1176 a Legnano si svolse la battaglia decisiva: il Barbarossa, sconfitto, dovette cedere Purtroppo quando cessò il pericolo dell'imperatore, i Comuni ripresero a lottare fra loro mentre nell'ambito di ciascuno di essi riprendevano le lotte fratricide fra guelfi e ghibellini. Gli anni fra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo furono tormentati anche da alluvioni, carestie, epidemie e da un disastroso terremoto (Natale 1223). Nel 1298 fu nominato all'unanimità rettore di Brescia il vescovo Berardo Maggi e nei 10 anni in cui restò in carica, Brescia godette di un periodo tranquillo. Vennero riportati a nuovo il Naviglio Grande e una rete di irrigazione per le campagne, le mura furono restaurate, la Cattedrale e il Broletto furono sistemati. Nell'aprile 1629 la peste (che il Manzoni rievocò nei Promessi sposi) comparve a Brescia, infuriò terribile e solo in ottobre ebbe termine, almeno in città: piú di 11.000 persone avevano perso la vita. Fra il 1700 e il 1707 le campagne bresciane furono nuovamente percorse da eserciti e devastate come terre di conquista. Nel Maggio 1800 i francesi tornarono in Italia ed il 10 giugno rientrarono in città e ricostituirono la Repubblica Cisalpina, che divenne Repubblica Italiana nel (1802) e poi Regno d'Italia (1805). Gli anni seguenti furono per Brescia tranquilli e fervidi di idee. Fiorirono le arti e le lettere, anche grazie alla stimolante presenza di Ugo Foscolo che a Brescia stampò I Sepolcri, e visse e lavorò per circa 6 mesi. Alla caduta di Napoleone, gli austriaci rientrarono in città (27 aprile 1814). Gli austriaci si comportarono inizialmente con tatto e prudenza e riuscirono ad accattivarsi il favore popolare. Un po' alla volta, però, le cose cambiarono e crearono un clima di malcontento che si diffuse sempre di piú. Brescia divenne, con Milano, uno dei piú attivi centri antiaustriaci. I carbonari bresciani, riuniti nel cenacolo letterario dell'Ateneo, prepararono cospirazioni e congetture assieme ai carbonari di altre province. Dopo il fallimento dei moti del 1821, 13 patrioti bresciani furono processati e condannati a morte. Dopo arrivò Francesco I d'Austria fece il suo ingresso a Brescia accolto con costosi festeggiamenti. Nel 1836 un'epidemia di colera colpì la città: morirono circa 10.000 persone. E giunse il 1848. Il 18 marzo Milano insorse (Cinque Giornate) e subito la imitarono Bergamo, Cremona e Brescia. I bresciani chiesero ed ottennero la guardia civica e il 22 marzo le truppe austriache di presidio al Castello si allontanarono. Fu subito nominato un governo provvisorio. Il 21 marzo 1849 riprese la guerra tra Austria e Piemonte. Il 23 marzo i moti incominciarono in piazza della Loggia e il comandante del Castello prese allora a bombardare la città. I bresciani risposero alzando le barricate. Erano iniziate le Dieci Giornate che avrebbero meritato a Brescia l'appellativo di leonessa d'Italia. Nel 1859 scoppiava la seconda guerra d'indipendenza. Negli anni seguenti Brescia non rimase in disparte. Con i Mille partirono 64 bresciani e altri 1.200 raggiunsero Garibaldi al sud. Il 14 rnarzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia; Brescia, mandò in Parlamento 11 deputati, fra i quali Giuseppe Zanardelli che sarebbe divenuto ministro e poi presidente del Consiglio. Alla prima guerra mondiale fu in prima linea e Ponte di Legno, il Tonale e l'Adamello furono teatro di combattimenti sanguinosi. I bresciani si distinsero anche nella lotta partigiana, nella seconda guerra mondiale. condotta contro tedeschi e fascisti che avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana con capitale Salò



Cenni geografici

È la provincia più vasta della regione Lombardia, in quanto si estende su circa il 20% del territorio. Confina con il Trentino-Alto Adige e con il Veneto ed è delimitata dalle province lombarde di Sondrio, Bergamo, Cremona e Mantova. Comprende una vasta zona di montagna, corrispondente alla Valcamonica, dove la provincia culmina nell'Adamello (3554 m); a sud succede una larga fascia di rilievi prealpini, delimitati dal Lago d'Iseo e da quello di Garda; si aprono in questa ridente regione collinare la Val Trompia e la Val Sabbia, percorse rispettivamente dal Mella e dal Chiese. Il passaggio dalla collina alla pianura è attenuato da una spessa coltre di detriti morenici, che raggiungono uno sviluppo assai vistoso nell'anfiteatro morenico del Garda. La pianura è divisa in due parti pressoché uguali dalla linea delle risorgive: l'alta pianura, alla base dei rilievi collinari e delle ondulazioni moreniche; la bassa pianura invece, è più fertile e meglio coltivata. Il maggior collettore del territorio è l'Oglio, che percorre la Valcamonica e convoglia al Po anche le acque del Mella e del Chiese. L'unico lago interamente bresciano è quello di Idro; i laghi di Garda e d'Iseo infatti appartengono solo parzialmente alla provincia di Brescia. In costante espansione è il movimento turistico, favorito dalla mitezza del clima lacustre, dalla bellezza dei paesaggi alpini e prealpini e dalla funzionalità degli impianti ricettivi. I centri principali, oltre al capoluogo, sono Lumezzane, Desenzano del Garda, Montichiari, Chiari, Palazzolo sull'Oglio, Ghedi e Rovato.






© copyright Leto srl - contact: info@fullarte.it  Condizioni di vendita