L’artigianato vanta un’antichissima tradizione nella regione Campania, terra fortunata per posizione geografica e per vicende storiche. Nelle sue forme di artigianato si trovano molte realtà ben diverse e distinte fra loro. Entrambi i modelli sono pieni di inventiva, varie e ricche di storia. In uno di questi modelli si trova l’artigianato che va a soddisfare bisogni quotidiani del proprio tempo e articolato in varie forme. L’altro invece viene da esigenze prodotte da una clientela agiata con gusti raffinati e nobili. Spesso erano gli stessi regnanti, come ad esempio Carlo III di Borbone amante delle arti e dell’artigianato locale, a dare testimonianza artigianale di qualità particolarmente pregiata all’artigianato campano. Molte forme artigianali sono rimasti inalterati, una è quella delle porcellane di Capodimonte: è in assoluto una delle forme artistiche che più eccellono nell’arte. Se a Capodimonte gli si compete il primato delle porcellane d’arte, in egual modo la cittadina di Vietri sul Mare ha il titolo di capitale della ceramica. Questa forma d’arte nel tempo è riuscita a svilupparsi anche nei centri cittadini limitrofi, quali Nocera, Cava dei Tirreni e Salerno. Gli amalfitani sin dal lontano Medioevo cominciarono in collaborazione con gli arabi, e da cui presero l’arte della fabbricazione, a produrrere la carta di Amalfi divenendo poi il centro di produzione negli anni a seguire. Ancora oggi si esegue la lavorazione con le sole mani e questo avviene nelle 2 uniche cartiere, mantendo la produzione e la stessa raffinatezza a quella esposta nel Museo della Carta. Lungo le coste, del litorale napoletano, fin dall’antichità si pescava il corallo. Per la sua forma ramificata era considerata, questo per molti secoli, un vegetale. Fu anche legata a molte leggende popolari come quella che la faccia risalire al sangue della testa della Gorgone uccisa da Perseo. Per quanto riguarda il cammeo invece nasce come incisione su pietra nel III secolo a.c. e nel corso dei tempi restò invariato, non lasciandosi modificare non solo nelle epoche trascorse ma anche fino ai nostri giorni. L’arte della tessitura è nata nel 1789 per volere di Ferdinando IV di Borbone. I suoi prodotti come: seta pregiata, velluto, broccati e stoffe damascate sono molto antichi ed all’inizio erano destinati solo ai sovrani borbonici e nobili napoletani. Del presepe napoletano si ha notizie già nel 1205. La storia ci racconta che l’arte presepiale viene da commissioni di aristocratici desiderosi di arricchire il proprio natale con personaggi tipici che riproducevono scenari di vita quotidiana. Dagli inizi dell’autunno fino a Natale si può ammirare, lungo la via San Gregorio Armeno, le straordinarie esposizioni degli artigiani presepiali. Altra significativa espressione, dell’artigianato campano molte volte legato al folclore, è quella della << festa dei gigli>> nel comune di Nola. A Sorrento rimane ancora inalterata un’arte fatta di passione e inventiva: quella dell’intarsio o della tarsia. Viene tramandata, agli stessi sorrentini sin dall’800, dai loro antenati e furono i primi a divulgare tale tecnica che poi si estese in tutto il territorio napoletano. Ci sono molte altre testimonianze artigianali di notevole importanza che non seguono un mercato di vendita dettato dalle sue richieste di domanda. Infatti una di queste è la lavorazione della paglia (intrecciati) che è molto legata alla manifestazione folcloristica quale è la Madonna Addolorata a Mirabella Eclano. ENOGASTRONOMIA Nel campo dolciario troviamo il famoso torrone di Benevento ed l'inimitabile babà al rum. Da provare la pastiera napoletana, le zeppole, ed il notissimo Limone Sfusato Amalfitano.Fra i lattacini é da ricordare la mozzarella di bufala Dop. Segue l'eccellente limoncello di Sorrento ed il miele di Sulla. Casartigiani Campania
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