Cenni storico - culturali
La provincia di Pescara, istituita nel 1927 è la meno estesa tra le abruzzesi. Si affaccia sul Mar Adriatico e confina con le province di Teramo, L'Aquila e Chieti. Alla stretta costiera pianeggiante succede una zona costituita da profili dolci e arrotondati. Più all'interno si elevano i rilievi prevalentemente calcarei dell'Appennino Abruzzese, tra i quali parte del versante orientale del Gran Sasso d'Italia, quello settentrionale delle Montagne del Morrone e il versante nordoccidentale della Maiella; la montagna pescarese ha forme aspre, scarsa vegetazione e un aspetto quasi sempre selvaggio, per quanto pittoresco. La cima più elevata è il Monte Amaro (2795 m). I principali corsi d'acqua sono il Pescara e il Tavo. I comuni montani e collinari hanno un’economia prevalentemente agricolo pastorale, nei centri maggiori alle tradizionali attività economiche si sono affiancate l'industria e il commercio. I centri principali, dopo il capoluogo, sono Montesilvano, Spoltore, Penne e Città Sant'Angelo. L'agricoltura offre in prevalenza cereali, ortaggi, frutta, olive, uva da vino e foraggi. I settori industriali meglio rappresentati sono quelli alimentare, chimico, del legno, dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione. Un certo interesse ha il turismo, in prevalenza estivo, specie nelle stazioni balneari di Pescara e di Montesilvano e in alcuni centri montani.
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